itinerario: la balconata -- 13.giugno.2009
zona valle Argentina
quota di partenza: mt.450
max quota raggiunta mt. 1960
dislivello: 1650 mt.
difficoltà: BC / BC+
km. totali 49
periodo maggio-giugno/settembre-ottobre
accesso stradale da Arma di Taggia S.p. 548 direzione Triora; località di partenza: Molini di Triora
note presenza di galleria buia, comunque aggirabile con un tratto di sentiero
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descrizione  

Poco prima di arrivare a Molini di Triora (fontana) svoltare a sinistra in direzione Langan/Melosa e parcheggiare nell'ampio spiazzo sulla destra; si prende a pedalare per ritornare dalla fontana e poi in direzione Triora su comodo asfalto; si svolta a destra alle porte del paese e poi a sinistra in direzione P.sso Guardia/Monesi; la salita è costante e assolata e dopo qualche chilometro, superata una fontana (l'ultima) sulla sinistra, l'asfalto lascia il posto ad uno sterrato dal fondo compatto e ad un bel bosco di abeti fino a raggiungere i metri 1.461 della Passo della Guardia. Si svolta a sinistra in discesa, ma è una illusione; infatti ben presto si ricomincia a pedalare su strada quasi pianeggiante fino a raggiungere la buia galleria che si può evitare facendo il sentiero esterno sulla sinistra; ammirando i borghi di Realdo e Verdeggia sulla sinstra e la statua del Redentore su una delle guglie di destra si raggiunge il passo di Collardente; si prosegue sempre in leggera salita sulla sinistra per raggiungere la bassa di Sanson.
Da qui riprende più marcata la salita che transita nei pressi di antiche fortificazioni e conduce fino ai prati sottostanti alla Cima Marta e alla porta Bertrand (mt. 1.961).
Ora cominciano 1500 metri di dislivello negativo !! La discesa sarà dapprima tecnica e poi via via sempre più filante: le prime centinaia di metri scorrono inizialmente su sterrato largo e dolce che aggira le pendici del Monte Grai per transitare poco sotto l'omonimo rifugio (mt. 1920). Ancora poche decine di metri e imboccare il sentiero pedonale a sinistra che su fondo pietroso, con qualche bel tornantino scende veloce al sottostante rif. Allavena; pochi metri di asfalto, curva a sinistra e sulla destra parte una evidente traccia larga che scende fino a costeggiare la diga di Tenarda; ancora giù fino a transitare sotto la costruzione e si riprende a pedalare su una rampa che fortunatamente dura lo spazio di due soli tornanti; in leggera discesa su sterrato piacevole e veloce si perviene all'asfalto della provinciale; senza nemmeno calpestarlo si imbocca il sentiero in salita, evidente sulla destra; pochi metri e poi sarà una piacevole pedalata in uno splendido bosco fino ad iniziare una discesa veloce e divertente che termina nuovamente vicino all'asfalto della provinciale; ora si attraversa la strada perché proprio di fronte (palina con indicazione: Cetta) comincia un lungo tratto di discesa su un fondo perfetto, mai troppo difficile che passa in uno splendido castagneto; l'unico bivio si presenta in fondo valle dove si tralascia il ramo principale (palina indicante Cetta 25') e si svolta a destra per continuare a scendere sul bellissimo sentiero fino ad attraversare il rio su una passerella di legno; non resta che pedalare in pianura per raggiungere l'asfalto nei pressi di un tornante: svoltare in discesa e in un attimo si raggiunge la macchina.

ci è piaciuto: un anello completo con una lunga e costante discesa che non ha niente da invidiare ai più famosi itinerari della vicina Francia
non ci è piaciuto l'ospitalità del Rifugio Allavena
la galleria è proprio buia c'è ancora neve !!! sul sentiero che scende da rifugio a rifugio
un po' pietroso primo tratto di discesa il soffice sentiero