Il Portage

 

 

Fino a qualche anno fa, quando la maggior parte dei ciclisti considerava le gite in mtb solo se potevano essere completamente ciclabili, pensare di ingegnarsi per fare meno fatica a portare la bici in spalla non era necessario.. pochi erano quelli che si camallavano la bici ad ogni costo..

 

Oggi che il livello tecnico delle bici e dei bikers è cresciuto notevolmente , e che è possibile affrontare (in sella)  discese  prima ritenute “impossibili”  è diventato “frequente” vedere gente che si porta la mtb sulla schiena per tratti più o meno lunghi… pur di affrontare una discesa “da urlo” e/o raggiungere posti altrimenti accessibili solo a piedi…

 

Vero simbolo dell’ all mountain, il portage, è diventato sempre di più una “medaglia al valore” dei più tosti all mountan bikers…

 

Quando un biker medio si spara 600 D+ di portage in una giornata, generalmente, lo fa per il giro “epico”, quello che poi ti ricordi negli anni e che ti porta in posti da favola e con discese che non finiscono più… E in più, il biker, viene poi riconosciuto dalla comunità come uno tosto…

 

Tuttavia, nel momento in cui bisogna passare all’azione, non esiste un metodo universalmente riconosciuto.. c’è chi  porta la bici sulla spalla da una parte, chi se la infila sopra la testa, chi la attacca allo zaino e così via…

 

Probabilmente il metodo ideale non esiste.. infatti troppe sono le variabili in gioco.. forma del telaio, costituzione fisica del portatore, morfologia del terreno, preferenze individuali..

 

Io ho sempre patito il portage, preferisco in ogni caso spingere, il cd poussage, in quanto la bici è sempre più leggera con le ruote per terra…

Comunque, poiché a volte è proprio necessario mettersi la bici sulle spalle, ho cercato di fare di necessità virtù e pertanto mi sono documentato in rete per cercare un modo per soffrire il meno possibile…

 

Un’ultima precisazione prima di presentare i metodi più utilizzati: oltre al metodo di trasporto ci sono altri fattori che contribuiscono a rendere il portage meno pesante

 

Þ      Le scarpe usate dal biker

Þ      Lo zaino

Þ      La”testa”

 

Vediamoli meglio:

 

le scarpe: come è facile intuire le scarpe più adatte sono quelle che si usano per fare escursionismo a piedi. Se il portage è breve, in realtà, vanno bene tutte le calzature che siano da bici o da escursionismo. Se invece il portage è lungo e il terreno molto impervio, le scarpe da montagna sono sicuramente meglio e contribuiscono ad aumentare la sicurezza e il confort. Non dimentichiamoci, infatti, che se dobbiamo spingere probabilmente è perché il terreno non è molto facile altrimenti saliremmo a pedali. E in queste condizioni la possibilità di scivolare o prendere una brutta storta non è così poi tanto remota. Aggiungiamoci poi che la stanchezza gioca la sua bella parte ed ecco che un buon paio di scarpe diventano davvero importanti. Per la mia esperienza quelle rigide da XC sono le peggiori.. se il terreno è pietroso, e magari anche bagnato, sono inefficaci e pericolose. Molto meglio sono quelle cosiddette da all mountain. Tuttavia anche in questo caso la presenza della placca per le tacchette, in alcune situazioni, è fastidiosa.

Io utilizzo delle scarpe di questo tipo, ma senza la tacchetta in quanto da parecchi mesi sono passato ai flat e quindi ho  rimontato la placchetta copritacchetta SPD.

In ogni caso, le gite in cui già sapevo di dover spingere o portare la bici per parecchio tempo le ho affrontate con delle scarpe da escursionismo basse, uno dei vari modelli che, per utilizzo, sono al confine tra l’escursionismo e l’arrampicata. Ho scelto questo modello perché hanno la suola decisamente più rigida rispetto a quelle da “corsa in montagna” e pertanto si riesce a pedalare meglio.

 

Lo zaino: anche in questo caso, come per le scarpe, il materiale pensato per la montagna a piedi risulta più idoneo. Un bello zaino da alpinismo “classico”, senza tasche esterne e senza cerniere, con la maniglia in alto (pensata e collaudata per reggere almeno il peso di uno zaino stracarico) e con delle fettucce all’esterno per fissare ginocchiere o telaio della bici, a mio avviso è l’ideale.

Vediamo meglio vantaggi e svantaggi:

 

vantaggi:

 

Þ      maniglia in alto per legare la bici

Þ      spallacci più imbottiti

Þ      fettucce esterne utili per fissare il materiale e/o la bici

Þ      regolazioni degli spallacci per bilanciare il peso complessivo tra spalle e bacino

Þ      complessivamente più robusto

 

svantaggi

 

Þ      a seconda dei modelli è più pesante

Þ      è meno avvolgente ed ergonomico, per cui in discesa potrebbe dare la sensazione di essere meno aderente al corpo

Þ      non bisogna far uscire il carico dalla parte alta dello zaino altrimenti c’è il rischio di toccare col casco quando alziamo lo sguardo

 

 

zaino da alpinismo, moderno e pertanto molto leggero,700 grammi reali ( black diamond- speed 30)esattamente come il mio modello specifico da bici. Si notino, tuttavia, gli spallacci e il dorso estremamente sottili. Se da una parte contribuiscono a contenere il peso, dall’altra rendono poco comodo il trasporto di carichi pesanti. Detto in altri termini: la loro struttura permette tranquillamente il trasporto di bici ed accessori, ma il confort non è paragonabile a quello offerto da uno zaino “classico” come quello che si vede nella foto qui sotto. In questo caso, infatti, sia gli spallacci che il dorso sono nettamente più imbottiti. Rovescio della medaglia, naturalmente, il peso che può arrivare sino a 1200-1300 grammi


 

 

 

la “Testa”: … portare la bici  a spalla costa fatica, è innegabile.. spesso però quello che limita le prestazioni del biker in questi frangenti è proprio la convinzione di poterlo e/o doverlo fare… o il fatto di non riuscire a farlo per troppo tempo.. oppure di non”averne voglia” ecc ecc..

Spesso , mano a mano che si sale e la fatica aumenta, si presentano dei pensieri “intrusivi” negativi  che rischiano di farci desistere.. cioè, se c’è la possibilità di fermarsi o tornare indietro, la tentazione di approfittarne è forte.. bastano uno o due soci di gita che dicono “io mi fermo, basta” ed ecco che c’è il rischio per noi di fermarci a “far loro compagnia”… oppure se si è da soli si comincia a pensare “basta, non ne vale la pena, questo non è MTB , ecc ecc” e poi il risultato è lo stesso.. cioè non si va oltre…

Quando nella pianificazione della gita c’è del portage/poussage è bene partire “belli carichi” ed affrontare il pezzo non ciclabile pensando alle cose belle che vedremo “da lassù” e alla discesa che poi ci aspetta…e soprattutto prenderla con calma.. a piedi si sale molto più lenti di quanto non siamo abituati a fare in bici, e bisogna rispettar questi tempi.

Mi rendo conto di aver scritto delle cose banali e scontate ma, tante volte, per me, è stato più importante questo aspetto di tutte le tecniche di portage mai viste prima….

 

Passiamo ora ad un’analisi dei principali metodi di trasporto.

 

In linea di massima i sistemi si possono dividere in :

 

Þ      sistemi verticali

Þ      sistemi orizzontali

Þ      sistemi laterali

 

a seconda di come viene posizionata la bici

 

Qui sotto provo ad elencare ciò che ho trovato, compresa la soluzione che adotto io quando proprio non ne posso fare a meno.. l’ideale sarebbe che ognuno di noi aggiungesse altri sistemi o proponesse delle varianti ai metodi sotto presentati aggiungendo sempre delle foto esplicative e mettendo in evidenza quelli che sono, a suo avviso, i vantaggi e gli svantaggi

 


 

Metodo 1 (laterale)

 

 

 

È il sistema che adotto io.. si tratta di prendere una di quelle cinghie con fibbia tipo “ a cricchetto”, la si fa passare intorno alla zona di sterzo e intorno all’intersezione tra tubo verticale e orizzontale, e poi si prende la bici “ a tracolla” (vedi foto) . L’eventuale uso di un salsicciotto di gomma (vedi foto) di lunghezza adeguata (circa 30-40 cm) da interporre tra la fettuccia e la spalle rende il trasporto più sopportabile. Quello illustrato in foto, ad esempio, è reperibile nei negozi di materiale idraulico.

 

Vantaggi:

Þ      è un sistema veloce

Þ      la cinghia pesa poco

Þ      la bici si prende e si posa senza alcuna fatica

Þ      ogni volta che si vuole si può posare la bici a terra per spingerla o anche solo per riposarsi un attimo

 

Svantaggi:

Þ      il peso è tutto da una parte

Þ      non lascia entrambe le mani libere, ma solo una

Þ      è un sistema poco solido nel senso che la bici si muove

Þ      la bici è molto vicino a terra per cui, a seconda della tipologia del terreno, tocca continuamente

 

Considerazioni:direi che è un buon sistema per tratti medio-brevi

 


 

Metodo 1 bis (laterale)

 

 

Si Tratta di infilare una spalla nella triangolatura del telaio e usare una mano per tenere ferma la forcella. Per le front è un ottimo sistema, addirittura vendono dei triangoli di gomma piuma con velcro che si mettono all’intersezione tubo verticale/orizzontale e che aiutano molto il portage.

Sulla mia prima MTB ( una Ranger Hi-Tec della MBK) usavo proprio sistema

 

 

 

Metodo 2 (orizzontale)

 

Con una semplice fettuccia e un moschettone si costruisce una specie di imbrago alla bici, sfruttando nuovamente la zona del canotto e quella dell’intersezione tubo verticale/orizzontale. Oppure anche solo le due estremità del tubo orizzontale (come in foto) Una volta posizionata la fettuccia si usa il moschettone per attaccare il tutto alla “maniglia” che è presente nella parte alta degli zaini (da montagna..)

 

 

Vantaggi: :

Þ      è un sistema veloce

Þ      la cinghia pesa poco,

Þ      lascia le mani libere

Þ      il peso è distribuito in maniera uniforme sulle due spalle

 

svantaggi:

Þ      fermarsi per riposare diventa fastidioso in quanto o si riesce ad alleggerire il peso sulle spalle o altrimenti uno si ferma ma comunque gli rimane tutto il peso addosso

Þ      richiede molta attenzione se si usa in presenza di scogli e terreno impervio in generale, in quanto ad incastrarsi con la bici e perdere l’equilibrio ci vuole poco.. soprattutto quando si è affaticati

Þ      richiede l’uso di uno zaino da alpinismo, in quanto sono gli unici che hanno una maniglia e una struttura sufficientemente robusta quello classico da MTB) non è stato costruito pensando ad una carico così elevato

Þ      poco indicato in presenza di terreno boscoso fitto, in quanto è un sistema che occupa molto spazio lateralmente

 

considerazioni: utile dove si prevede di dover compiere lunghi tratti a spalla

 

 

 

 

Metodo 3 (verticale)

 

 

Si mette una fettuccia con moschettone sul tubo verticale in basso, vedi foto più sotto.

Le caratteristiche sono le stesse del sistema di prima con l’aggiunta che la bici scende in basso e potrebbe interferire con il movimento delle gambe. Nella foto a destra la bici sembra in alto, ma ciò è dovuto allo zaino che appoggia per terra. In condizioni di marcia la bici scende molto più in basso

In compenso occupa poco spazio lateralmente e pertanto è un sistema indicato in presenza di terreno boscoso fitto.

    Prima così     e poi hop là    

 


 

metodo 4

 

Si infila la testa nel triangolo centrale della mtb e si appoggiano i due tubi sulle spalle. Questo sistema è naturalmente condizionato dalla struttura del telaio.. una front generalmente lo permette una full quasi mai. Tuttavia,anche le front, se ad esempio montano un portaborraccia diventano difficili da portare in questo modo

E’ molto utile riuscire ad appoggiare i tubi del telaio sugli spallacci dello zaino altrimenti il peso diventa veramente fastidioso

 

 

Vantaggi:

Þ      è un sistema veloce

 

svantaggi:

Þ      non sono molti i telai attuali che permettono di usare questo sistema

Þ      tende a far perdere l’equilibrio al portatore

Þ      obbliga a tenere le mani in alto e dopo qualche minuto ciò può creare problemi di circolazione del sangue

Þ      scomodo con certi telai (con o senza porta borraccia)