in Italia
la scala di difficoltà comunemente usata e riconosciuta
è quella approvata dal Club Alpino Italiano. Si
riportano i punti salienti e per maggiori approfondimenti
si rimanda alla circolare
CAI: Per l'aspetto tecnico sono previste le seguenti sigle e si deve indicare una sigla per la salita e una per la discesa, separate da una barra (/) TC / MC / BC / OC / EC che in particolare indicano:
singoli e brevi tratti, attribuibili ad una classe di difficoltà superiore non devono essere considerati; pertanto se un sentiero MC presenta alcuni brevi tratti con gradoni valutabili in OC, la difficoltà da indicare rimane MC: chi non è in grado di affrontare quei tratti scende di bici e prosegue a piedi. Diverso è se i tratti OC sono numerosi e relativamente lunghi. La valutazione deve essere effettuata tenendo conto delle condizioni ottimali, vale a dire con fondo asciutto; Un'altra scala, per la verità meno conosciuta in Italia, ma riconosciuta in Austria e maggiormente nota nei paesi nordici, è la singletrail/skala che prevede 6 gradi di difficoltà che vanno da S0 fino a S5. La scala va dal basso verso l'alto e valuta esclusivamente le difficoltà tecniche che riguradano un sentiero
Considerando che abitiamo vicino alla Francia, parecchie volte abbiamo utilizzato le relazioni e le guide specializzate prodotte dai nostri cugini doltralpe. In particolare vogliamo segnalare lesistenza di una serie di guide dedicate alle escursioni in MTB (che loro chiamano VTT, cioè Velo Tout Terrain) che appartengono alla serie VTOPO In questa collana hanno deciso di adottare una classificazione per i percorsi che si effettuano in discesa. Cioè sulla salita non classificano nulla, ed eventualmente precisano qualcosa nella relazione, e invece danno una valutazione della difficoltà della discesa. Alcune precisazioni: i gradi si riferiscono al superamento delle difficoltà in sella, cioè se di fronte ad un passaggio difficile io scendo e vado a piedi, è evidente che non posso pensare di possedere il livello in questione.Altra cosa importante: se una discesa è tutta V3 e soltanto per brevissimi passaggi è un pelo più difficile, quella discesa verrà pur sempre classificata V3 anche se, magari, sono presenti alcuni tratti in V4. Ultima cosa: per pistes i francesi intendono uno sterratone molto largo (più di 3 metri) e percorribile anche con vetture normali; per chemin intendono degli sterrati più stretti e più pietrosi delle pistes e normalmente percorribili solo da vetture 4x4; per sentier intendono il sentierino o single track per dirla alla moda. Così come in altre scale anche in questo caso compare il segno + o per esprimere quel pizzico in difficoltà in più o in meno. Vediamo meglio questa classificazione Da tenere presente che a volte è molto più divertente un bel V3 fatto bene, che un V4 o un V5 fatto male.. Noi abbiamo fatto parecchi percorsi quotati V4 e V5-, ma in tutta sincerità ci sono piaciuti di più i V3+/V4-.. quando le difficoltà aumentano noi siamo sempre scesi di sella e a parte questo anche il resto del percorso è molto pietroso, faticoso, richiede un attenzione costante e non si riesce mai mollare i freni per giocare un po.. certo poi alla fine uno è soddisfatto per aver fatto il pezzo duro . Però, in definitiva, anche se possiamo sentirci gratificati per aver fatto un V4 o un V5-, continuiamo a preferire un bel V3.. ovvio che se vogliamo andare a visitare un bel vallone e la discesa è un V4 o un V5, non è certo quello che frena.. sella bassa, testa alta e giù fino in fondo ........ a piedi
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